L’idea di vietare le sigarette intorno ai ponti di Venezia

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Agf

Luigi Brugnaro

Prima è stata la volta della linea dura contro le “estati cafone“, contro la moda dei tuffi dai ponti e il cattivo gusto di chi confondeva calli e canali per spiagge. Poi sono arrivati i divieti su abbigliamento, attività e comportamenti, è arrivata la “tassa di sbarco” per i turisti mordi e fuggi, la lotta contro la plastica usa e getta, l’avvio dell’iter per arrivare ad un biglietto con cui “prenotare” in anticipo la visita in città. Infine, “last but not least” come direbbero in America, ultima proposta della sempre più ampia e sempre più impegnativa battaglia del sindaco Luigi Brugnano per affermare e garantire il decoro di Venezia, è quella di creare delle aree “smoke free”. 

Seguendo l’esempio di Tokyo Venezia potrebbe così essere la prima città in Italia a vietare il fumo, cominciando magari dalle aree adiacenti al Ponte di Rialto e a piazza San Marco, e seguendo un trend che proprio quest’estate ha visto vietare il fumo alcune delle spiagge del litorale veneto.

“Crediamo che possa essere una sperimentazione per dimostrare che è possibile un’idea di rispetto della città, in linea con la campagna di rispetto dei luoghi e delle persone che stiamo portando avanti – ha spiegato il sindaco – non vogliamo dare fastidio a nessuno ma crediamo che si possa sperimentare un nuovo linguaggio “green”. Tutti possono facilmente immaginare quanto delicata sia Venezia, bene, il rispetto passa anche per questi piccoli gesti”.

La proposta è stata lanciata dal sindaco Luigi Brugnaro a margine del Forum internazionale dei sindaci. L’idea sarebbe maturata già diversi mesi fa nel corso di un viaggio a Tokyo, città appunto già in larga parte ‘smoke free’ e il primo cittadino avrebbe anche già individuato un gruppo di lavoro con il compito di studiare ed elaborare una prima ipotesi progettuale. “Io stesso fumo sigari – ha poi concluso sorridendo – ma penso che sarà una fatica da poco spostarmi un po’ in un’area destinata ai fumatori invece di fumare dove ci sono bambini o tanta gente. Ovviamente faremo tutto per gradi con delle prove e dei test ma Venezia è la città ideale per questa sperimentazione, perché rispettare la città significa rispettare i veneziani ma anche ciò che di meglio l’Italia può offrire”.

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