Base Jumper sbatte contro le rocce e muore in Trentino

jumper base morta trentino

CHRIS JUNG / NURPHOTO

Base Jumper

Tragedia alle prime luci del giorno di Ferragosto sulle montagne del Trentino dove una base jumper è morta dopo aver impattato violentemente contro la roccia. L’incidente si è verificato attorno alle ore 7 sul monte Brento, patria dei base jumper che sovrasta gli abitati di Pietramurata e Dro nella zona di Arco.

La donna avrebbe sbattuto contro le rocce e poi sarebbe precipitata per circa 200 metri. Il corpo senza vita è stato poi recuperato dagli uomini del soccorso alpino di Riva del Garda. La vittima si chiama Josefin Elin Sando, 30 anni, svedese originaria della contea di Stoccolma, impiegata presso la l’Accademia delle scienze ingegneristiche (Kungliga Ingenjoersvetenskapsakademien – Iva), la più antica accademia di scienze ingegneristiche del mondo. La tragedia si è consumata sotto gli occhi del marito lanciatosi anche lui e rimasto illeso.

Stando ad una prima ricostruzione effettuata dai carabinieri di Riva del Garda intervenuti sul prato sottostante la montagna dove si trovava il cadavere della giovane jumper, durante la fase di volo molto probabilmente il paracadute non si è aperto. Sul posto sono intervenuti anche due elicotteri e un’ambulanza ma per Josefin Elin non c’è stato nulla da fare.

L’ultimo base jumper deceduto risale al 21 aprile scorso quando un 47enne norvegese si era lanciato con la tuta alare schiantandosi nel greto del fiume Sarca. Negli ultimi vent’anni sono state circa una ventina le persone morte dopo essersi lanciate dal monte Brento.

Nella valle del Sarca tra Pietramurata e Dro ai piedi delle pareti verticali (Pareti Zebrate) che scendono a picco dal Brento, la localià più famosa in Italia per i jumper, esiste una scuola dedicata al base jumping. Una school che offre due corsi, il First Jump e ed il Full e che sulla sua home page del sito internet avvisa che il “base jumping può causare gravi ferite o morte” e che il singolo ha “la responsabilità di preparare te stesso e i tuoi cari per ogni eventualità che possa accadere praticando attività come i lanci con paracadute”.

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