Cosa c’è di vero e cosa è falso nel caso Bibbiano

caso bibbiano 

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Una bambina con una psicologa

L’ultimo sviluppo del caso Bibbiano è una buona notizia: quattro bambini che erano stati tolti al padre sono tornati a casa. Lo ha deciso la prima sezione del tribunale ordinario di Parma, nell’ambito dell’inchiesta Angeli e Demoni. L’indagine riguarda il presunto sistema illecito di gestione dei minori in affido nel comune, basato sulla manipolazione delle testimonianze dei bambini da parte di assistenti sociali e psicologi.

I quattro sono i primi a tornare a casa su oltre 70 minori allontanati dalle loro famiglie. In un caso rientra in prima persona la direttrice dei servizi sociali, indagata in Angeli e Demoni, Federica Anghinolfi. Due bambini, infatti, dopo essere stati allontanati dal padre, sarebbero stati affidati all’ex compagna, che nel frattempo aveva una relazione con una donna che risulterebbe essere una conoscente della stessa direttrice. Da oltre un anno due dei tre figli erano stati strappati al padre che aveva perso anche la potestà genitoriale, dai servizi sociali della Val d’Enza.

Ma cosa è accaduto? Cosa c’è di vero e cosa è falso nel caso di Bibbiano? Lo scandalo è scoppiato lo scorso 27 giugno, quando il gip Luca Ramponi ha emanato un’ordinanza che disponeva una serie di misure cautelari eseguite dai carabinieri di Reggio Emilia.

In realtà le indagini erano iniziate circa un anno prima, dopo che la procura aveva notato un “aumento esponenziale anomalo delle segnalazioni di abusi sessuali su minori provenienti dal Servizio Sociale dell’Unione dei Comuni della Val D’Enza (un consorzio di comuni che condividono la gestione di molti servizi, ndr)” e dei conseguenti provvedimenti di allontanamento dalle famiglie. Gli investigatori avevano così autorizzato le intercettazioni delle sedute con i minori, dalle quali, secondo il gip, emerge “un copione quasi sempre uguale a se stesso”. Ed è proprio sulle intercettazioni che si basa tutta l’accusa.

Tutto partiva da una segnalazione, spiega il sito TPI. Ad esempio, una rivelazione del bambino o della bambina agli insegnanti o la denuncia di un parente, che presentasse “elementi indicativi anche labili” di abusi sessuali. Secondo il sito Valigia Blu, che cita l’ordinanza, poteva trattarsi “anche solo di comportamenti interpretabili, e di fatto interpretati puntualmente dagli assistenti sociali e psicologi indagati, in termini di erotizzazione precoce”.

A quel punto arrivavano provvedimenti di allontanamento in via d’urgenza, segnalazioni e relazioni all’Autorità Giudiziaria Minorile e alla Procura della Repubblica del tribunale di Reggio Emilia, e una serie di relazioni che però rappresentavano i fatti in modo “tendenzioso” o “falso” oppure erano caratterizzati da “omissione di circostanze rilevanti”. L’obiettivo era quello di “dipingere il nucleo famigliare originario come connivente (se non complice o peggio) con il presunto adulto abusante, e a supportare in modo subdolo e artificioso indizi o aggravare quelli esistenti, nascondendo elementi indicatori di possibili spiegazioni alternative ai segnali o comportamenti dei minori”.

I bambini, poi, venivano quindi condotti presso “La Cura”, una struttura pubblica di Bibbiano nata come un centro di sostegno per i minori vittime di violenza e abuso sessuale. Qui venivano sottoposti a sedute da parte di psicoterapeuti privati, che venivano pagati circa 135 euro a seduta, “a fronte della media di 60-70 euro e nonostante il fatto che l’Asl potesse farsi carico gratuitamente del servizio”.

Gli investigatori portano alla luce anche innocenti disegni dei bambini che venivano falsificati, attraverso la mirata “aggiunta” di dettagli a carattere sessuale; le loro abitazioni erano descritte falsamente come fatiscenti e gli stati emotivi dei piccoli indicati nelle relazioni non erano corrispondenti al vero.

A capo della la struttura c’era una onlus di Moncalieri chiamata “Hansel e Gretel”: un centro privato specializzato in abusi su minori gestito dallo psicoterapeuta Claudio Foti e da sua moglie Nadia Bolognini. Foti è stato scarcerato il 18 luglio, ma con obbligo di dimora a Pinerolo. Sia lui che sua moglie sono ancora indagati.

L’indagine prende di mira lo stesso sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti (poi sospeso dalle sue funzioni dal prefetto) che si autosospende dal Pd) va ai domiciliari per abuso d’ufficio e falso: avrebbe disposto “lo stabile insediamento di tre terapeuti privati della onlus Hansel e Gretel nei locali della struttura pubblica “La Cura”, della cui istituzione si era personalmente occupato anche attraverso pubblici convegni in cui era relatore e ai quali venivano invitati a partecipare (retribuiti) gli operatori” e non avrebbe seguito “la procedura” corretta di affidamento dei servizi ai terapeuti.

Non tutto ciò che è stato scritto sullo scandalo di Bibbiano è vero. A partire dall’elettroshock cui sarebbero stati sottoposto alcuni bambini, secondo alcune testate giornalistiche. Nell’inchiesta, infatti, non si parla mai di elettroshock, ma di una “macchinetta dei ricordi”, utilizzata “senza l’ok della famiglia” dalla psicoterapeuta Bolognini e da lei descritta come una “cosa magica” che serviva “ad ascoltare i racconti sulle cose brutte subite da bambina”. La macchinetta in questione sarebbe il dispositivo Neurotek: “un apparecchio usato nell’ambito della psicoterapia EMDR”, una tecnica usata dalla comunità scientifica “che permette di mandare ai pazienti stimoli acustici e tattili”.


Che cosa è ’EMDR 

Dall’inglese Eye Movement Desensitization and Reprocessing (Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) è un approccio terapeutico utilizzato per il trattamento del trauma e di problematiche legate allo stress, soprattutto allo stress traumatico.
L’EMDR si focalizza sul ricordo dell’esperienza traumatica ed è una metodologia completa che utilizza i movimenti oculari o altre forme di stimolazione alternata destro/sinistra per trattare disturbi legati direttamente a esperienze traumatiche o particolarmente stressanti dal punto di vista emotivo.


Secondo Isabel Fernandez, presidente dell’Associazione EMDR Italia, il trattamento di certo “non fa affiorare ricordi di situazioni traumatiche che non sono avvenute. Se non c’erano abusi o maltrattamenti accertati, non c’era niente da trattare. Non si può cioè far ricordare ai pazienti cose che non hanno vissuto”. Per Fernandez non si tratta di un apparecchio dannoso, ma “inutile” se non ci sono ricordi traumatici. Un’altra bufala, riporta Wired, riguarda invece un paio di filmati, piuttosto forti, in cui altrettanti bambini vengono trascinati via dalle rispettive famiglie. In uno di questi, in particolare, c’è un bambino che si chiama Leonardo, e il filmato è stato ricondiviso nei giorni scorsi accompagnato con alcuni hashtag che fanno riferimento a Bibbiano. Come ha ricostruito Pagella politica, le immagini sono autentiche, ma è stata fatta una falsa attribuzione: si tratta infatti di riprese del 2012 durante un intervento delle forze dell’ordine a Padova.

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