Gli anticorpi sintetici potrebbero bloccare l’infezione da Covid

AGI – Gli anticorpi monoclonali potrebbero bloccare l’infezione da SARS-CoV-2 ed essere utilizzati quindi nella sperimentazione di terapie efficaci. Questo il risultato di uno studio, pubblicato sull’archivio online di articoli in preprint Biorxiv, condotto da un team internazionale di esperti, affiliati al Dipartimento di Biomedicina e prevenzione dell’Università di Tor Vergata, dell’ospedale Spallanzani, dell’Università di Toronto e della Washington University School of Medicine, che hanno analizzato le proprietà degli anticorpi monoclonali nel trattamento di COVID-19. “Gli anticorpi monoclonali sono immunoglobuline identiche generate in genere da un singolo clone di cellule. Oggi disponiamo di una serie di metodologie per sintetizzarli, grazie alla genetica ricombinante”, spiega Giuseppe Novelli, genetista presso l’Università di Roma Tor Vergata, spiegando che il metodo utilizzato dal suo team si basa su anticorpi sintetici isolati da librerie importanti.

“La migliore fonte attualmente si trova a Toronto, in Canada, ed è un metodo che ci consente di ottenere miliardi di molecole clonate in batteriofagi, cioè virus che infettano i batteri. Questa procedura permette di trovare tutti gli anticorpi sintetici, che si possono isolare in tempi brevi e soprattutto possono adattarsi alle eventuali mutazioni del virus”, prosegue l’esperto, precisando che in poche settimane sarebbe possibile isolare un anticorpo diverso una volta stabilite le linee guida.

“Il risultato più importante di questa ricerca secondo me riguarda il fatto che un team di ricercatori internazionali provenienti da università e istituzioni legate da una forte collaborazione tra Italia, Canada e Stati Uniti, stia lavorando in grande sintonia per raggiungere un risultato importante. Eseguire esperimenti simultanei basati sulla condivisione di informazioni a mio parere rappresenta un grande passo in avanti nella ricerca. Abbiamo bisogno di farmaci efficaci contro la pandemia e sono oltre cento gli istituti diversi che lavorano in sinergia per trovare una soluzione”, osserva Novelli, sottolineando che anche l’Italia si sta impegnando per poter realizzare una piccola produzione di anticorpi monoclonali da utilizzare nelle fasi di sperimentazione clinica. Il lavoro sugli anticorpi monoclonali potrebbe portare a una soluzione efficace entro 5-7 mesi.

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