Il botta e risposta tra Crozza e l’architetto Boeri

boeri crozza bosco verticale

 Afp

 Stefano Boeri davanti al ‘Bosco verticale’, uno dei suoi progetti più premiati

Tutto è cominciato con una clip, pochi secondi, in cui Maurizio Crozza mostra il ‘Bosco Verticale‘, opera dell’architetto italiano Stefano Boeri e vincitrice di numerosi premi per essere riuscita a coniugare edilizia e ambiente. Il comico enuncia le virtù della costruzione, l’ossigeno che restituisce all’ambiente milanese e l’intuizione del progettista, per poi far notare una contraddizione: invitato dappertutto a parlare di come l’architettura può salvare l’ambiente, Boeri si muove in aereo e produce – da solo – più CO2 di quanto le sue creazioni riescano a eliminare.

Pronta è arrivata la risposta di Boeri, con una lettera a Crozza. “Come darti torto?” esordisce l’architetto, “Tocchi un punto importante: i voli aerei producono moltissima CO2 e -hai ragione- dovremmo tutti ridurre al minimo necessario i nostri viaggi in aereo e comunque cercare di compensare la CO2 che essi producono nell’atmosfera. Come? Ad esempio piantando alberi che assorbano la stessa quota di CO2 che produciamo volando”.

Riguardo i suoi voli, Boeri ricorda che “l’ultimo a New York è stato per promuovere un progetto molto serio e in corso per piantare centinaia di milioni di alberi in Africa”. E quello prima a Tirana dove sono stati piantati negli ultimi due anni 200.000 alberi.

“La verità è che i miei (sigh) molti viaggi sono quasi sempre legati a cercare di convincere le città del mondo a moltiplicare le aree verdi e boschive. Dentro, sopra, attorno agli edifici” aggiunge Boeri, “A pensarci bene, se dovessi calcolare la CO2 già assorbita dalle centinaia di migliaia di alberi che abbiamo contribuito a piantare a Milano (con il progetto Metrobosco tra il 2006 e il 2009) e in altre città del mondo, beh probabilmente potrei permettermi l’incubo di una vita intera in volo”.

Boeri vuole trasformare la querelle in un’occasione di collaborazione. “Molte città italiane stanno lanciando grandi progetti di forestazione dei loro territori. Basati sul principio che se nei prossimi anni ogni cittadino piantasse almeno un albero avremmo ridotto di 2/3 la CO2 prodotta e assorbito gran parte delle polveri sottili del traffico” scrive al comico, “perché non chiediamo alle compagnie aere –a cominciare con quella di bandiera- di compensare la CO2 prodotta con i loro voli investendo nella forestazione di migliaia di alberi dentro e attorno le nostre città? Alberi che portino ossigeno, vita, colore anche alle nostre periferie? La tua voce, il tuo aiuto sarebbe importante”.

La palla, ora, è nel campo di Crozza.

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