Il governo britannico ha ‘requisito’ il Chelsea

AGI – Il governo britannico ha di fatto requisito il Chelsea nell’ambito delle sanzioni imposte al suo patron, Roman Abramovich, uno dei sette oligarchi inseriti nella nuova lista nera del Regno Unito, e ha sospeso la vendita del club londinese.

La sorprendente mossa di Downing Street equivale a un commissariamento della società campione d’Europa e del mondo e si abbatte come un terremoto sul calcio inglese. Ai Blues è stata concessa una licenza speciale per poter continuare a pagare gli stipendi e a partecipare alle competizioni sportive ma sono ancora molte le incognite. Solo il costo degli stipendi è di 28 milioni di sterline al mese e non è chiaro di quante riserve di denaro disponga il club per farvi fronte.

In pratica Abramovich non potrà più guadagnare dal club che possiede da 19 anni e che ha guidato alla conquista di cinque Premier League e due Champions League. Un club che peraltro il 54enne magnate aveva già messo in vendita proprio per sottrarsi alle sanzioni in arrivo per la guerra in Ucraina, impegnandosi a donare in beneficenza per le vittime della guerra il ricavo netto della cessione.

Ora tutto il processo viene sospeso. Un portavoce del premier Boris Johnson ha affermato che “il governo è aperto alla cessione del club, ma questo richiederà un’ulteriore licenza e il via libera del ministero del Tesoro”. La ministra dello Sport, Nadine Dorries, ha ribadito che la misura punta a punire chi è vicino a Vladimir Putin ma “la priorità è che l’integrità del club e i tifosi siano protetti, così come il calcio”. 

La prima restrizione riguarda la chiusura del negozio di magliette, gadget e souvenir di Stamford Bridge e il blocco della vendita dei biglietti per le partite interne. Potranno assistervi solo gli abbonati, stimati in 28mila su 41mila posti disponibili, ma non è chiaro cosa accadrà per eventuali partite di Fa Cup o Champions.

Un’altra incognita riguarda il mercato che è stato congelato sia in entrata che in uscita: ad esempio ci sono ben tre difensori con i contratti in scadenza a cui non potranno essere rinnovati, Cesar Azpilicueta, Antonio Rudiger e Andreas Christensen. A questo punto è probabile che lascino Stamfod Bridge a fine anno.

Non a caso il Chelsea ha subito fatto sapere che chiederà modifiche alla licenza per consentire al club di operare “nel modo più normale possibile”. La stessa Premier League è stata informata solo un quarto d’ora prima della nuova misura.

Nel mirino di Downing Street ci sono anche Oleg Deripaska, magnate dei metalli con asset in En+; Sechin, il numero uno di Rosneft e fedelissimo di Putin; Aleksei Miller, a capo di Gazprom: i banchieri Andrei Kostin e Dmitri Lebedev; Nikolai Tokarev, presidente del gigante delle pipeline Transneft.

“Non possono esserci rifugi sicuri per coloro che hanno sostenuto il feroce assalto di Putin all’Ucraina”, ha sottolineato il premier Johnson, “saremo spietati nel perseguire coloro che consentono l’omicidio di civili, distruzione di ospedali e occupazione illegale di alleati sovrani”. Come annunciato dal Foreign Office, ai sanzionati vengono congelati i beni ed è vietato l’ingresso nel Paese.

(articolo aggiornato alle ore 17,00)

Post simili: