L’algoritmo di Airbnb per riconoscere gli squilibrati 

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Foto: AFP 

 Airbnb

La piattaforma Airbnb, che ha rivoluzionato l’affitto degli alloggi per le vacanze e rappresenta una scelta sempre più frequente per i viaggiatori di tutto il mondo, consente di noleggiare camere e abitazioni private a prezzi accessibili praticamente in ogni parte del globo, e per garantire che l’immobile non subisca danni da parte di affittuari psicologicamente instabili, la società ha acquisito Trooly, una startup con una nuova tecnologia artificiale per il controllo della sanità mentale degli inquilini.

Stando a quanto riportato su Technology.org, l’algoritmo analizzerebbe la presenza online del potenziale cliente, per determinarne l’affidabilità ed evitare complesse situazioni assicurative come in alcuni precedenti casi di affittuari che hanno danneggiato immobili e appartamenti che hanno ospitato.

Secondo le dichiarazioni di Airbnb, il brevetto, pur essendo in possesso della piattaforma, non è ancora in funzione, ma potrebbe rivelarsi molto utile in futuro, vista la possibilità di delineare tratti della personalità come “nevroticismo, narcisismo, machiavellismo o psicopatia” dalla semplice analisi dell’attività online.

Secondo gli esperti, la psicopatia sarebbe più comune di quanto si pensi, essendo un disturbo della personalità che provoca mancanza di empatia, egocentrismo e atteggiamenti antisociali.

L’intelligenza artificiale analizzerà i comportamenti online sospetti, come l’uso di account falsi, la partecipazione al dark Web, la pubblicazione di contenuti di odio o di incitazione alla violenza, alla droga o alla pornografia. La piattaforma, stando alle dichiarazioni di Airbnb, al momento esegue semplici controlli di background.

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