Le condizioni di Berlusconi a meno di 24 ore dal ricovero

AGI – Silvio Berlusconi “è passato nel giro di 48 ore da essere soggetto asintomatico a paziente con un blando coinvolgimento polmonare” ma la sua sua situazione “è tranquilla e confortante” e non è intubato. Alberto Zangrillo Il primario del San Raffaele e medico curante dell’ex premier, rassicura sulle condizioni del suo assistito più illustre ricoverato da ieri sera con una polmonite bilaterale da Covid nella suite al sesto piano della struttura che l’ha ospitato tante volte. E prova a fare chiarezza anche nella ricostruzione di quanto accaduto, ribadendo la sua versione, quella di un paziente asintomatico fino a ieri sera, in contrasto con le parole del Cavaliere che ieri aveva parlato di “febbre e dolori” nei giorni passati.

L’evoluzione della situazione

“La storia inizia il 2 settembre, 48 ore fa – spiega il direttore del reparto di Anestesia che ha incontrato i cronisti in un’aula dell’Università legata all’ospedale – quando Berlusconi viene sottoposto a tampone nasofaringeo per la ricerca di Sars-Cov-2. Era un tipo di rilievo programmato perché aveva soggiornato in luoghi che erano risultati endemici (focolaio sardo, ndr) per il problema che stiamo trattando da mesi. Abbiamo rilevato una positivita’ in un soggetto, quindi non un paziente, che ho definito asintomatico, vuol dire privo di rilevi clinici significativi”.

Poi, il peggioramento: “Nel volgere di qualche ora, nella giornata di ieri, in una situazione di assoluta tranquillità in cui credo sia documentato il fatto che il presidente ha lavorato e non si è risparmiato, ho ritenuto di fare una visita come ogni medico fa con i suoi pazienti. E ho rilevato indici di un blando coinvolgimento polmonare“.

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© Francesco Fotia / AGF 

Silvio Berlusconi (Agf) 

Di qui la decisione di sottoporlo alla Tac alla mezzanotte di ieri le cui risultanze, precisa, “mi hanno consigliato e indicato il ricovero ospedaliero”. E  il passaggio da asintomatico a paziente “a rischio per l’età e le patologie pregresse a tutti note”. Il ricovero, insiste Zangrillo, “si è reso necessario in ossequio a due paradigmi fondamentali per una lotta intelligente al Sars-Cov-2, la sorveglianza e la tempestività di azione, utili a un’aggressione terapeutica adeguata e tempestiva, oltre che per svolgere un attento monitoraggio. Di fatto siamo in un regime di ricovero con una situazione clinica che allo stato attuale, e lo dico guardando tutti negli occhi con estrema chiarezza, è tranquilla e confortante, con indici clinici compatibili con quelli che abbiamo osservato, prima clinicamente e poi nell’approfondimento diagnostico”.

Pochi dettagli sulla terapia seguita

Lo storico medico del fondatore di Forza Italia non svela nei dettagli la terapia, nemmeno quando i cronisti gli chiedono di essere più preciso: “Sono le terapie che un gruppo ospedaliero come quello di cui faccio parte ha avuto modo di sperimentare sia per l’applicazione clinica, sia per i risultati che ne derivano, sia per la ricerca clinica, perché questo è un istituto che ha prodotto circa 230 lavori su riviste e che ne sa qualcosa a riguardo di una terapia che non è ancora specifica ma che è sicuramente molto importante nell’andare a contrastare forme anche lievi e iniziali. Non nascondiamo nulla, sono i protocolli terapeutici che tutti i medici dovrebbero conoscere e speriamo che applichino, non solo in ospedale ma sul territorio”.

Quello che è certo è che “il paziente non è intubato, respira autonomamente, i parametri sono rassicuranti e mi fanno essere assolutamente ottimista per le prossime ore e per i prossimi giorni. Tutte le narrazioni relativi a supporti ossigeno appartengono oggi alla fantasia. Non ci sarebbe nulla di male nel fare un minimo di ossigenoterapia, arricchire la miscela che respiriamo puo’ dare un aiuto in certe fasi, non in questa”.

Quanto allo stato d’animo di Berlusconi, racconta di essersi “imposto nell’istituire un regime che comporti il riposo assoluto, che probabilmente è la terapia di cui più lui necessita. Non è stato facile convincerlo, ho dovuto insistere, soprattutto stanotte, ma come sempre l’uomo è molto pronto e intelligente, una volta informato di quello che lo riguardava. Ne ha convenuto ed è contento della decisione presa. L’umore non è dei migliori, neanche il mio”.

Una precisazione sul virus

Il primario non si sottrae alla domanda se, alla luce del ricovero di Berlusconi, si sia pentito di avere affermato che il virus è “clinicamente morto”, affermazione che ha creato scompiglio anche nel mondo scientifico. “Non nego che il 31 maggio di quest’anno, quando in una trasmissione tv dissi, sollecitato provocatoriamente, che il virus è clinicamente morto, ho usato un tono forte, probabilmente stonato ma fotografava quello che osservavamo e continuiamo a osservare – è la sua considerazione – non ho mai negato che il virus esiste, ha avuto contagi e morti ma 28 aprile 2020 ho detto che dobbiamo convivere. L’ho detto senza tenere conto di un eventuale vaccino. Immagino che nei prossimi giorni ci possa avesse un ulteriore incremento dei contagiati. speriamo che possano essere percentualmente contenuti nella sotto classificazione di sintomatici, e come sempre detto altro, il vero parametro da monitorare e’ la presenza di pazienti veramente critici, che fortunatamente in questo momento non ci sono”. Per il fine settimana non sono previsti ulteriori bollettini.

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