L’Italia nel nuoto conquista 16 medaglie e si conferma potenza mondiale

AGI – L’Italia nella lontana terra dei canguri si conferma superpotenza del nuoto mondiale. Le sedici medaglie, record di sempre eguagliato dopo quello di dodici mesi fa ad Abu Dhabi, corrispondono alle ottime prestazioni dei nuotatori azzurri a Melbourne in quello che è stato l’ultimo appuntamento del nuoto del 2022, il Campionato mondiale in vasca corta che nella città australiana si è svolto per la sedicesima volta.

Per l’Italnuoto ben cinque medaglie d’oro, sei d’argento, cinque di bronzo, 28 presenze in finale, due fenomenali record del mondo (4×100 stile libero e 4×50 mista, tutte al maschile), due europei, otto italiani e diciannove primati personali.

SuperGreg si conferma protagonista

La squadra italiana ha concluso al terzo posto il medagliere vinto dagli Stati Uniti d’America con 36 medaglie (17 ori, 13 argenti e 6 bronzi) davanti all’Australia con 26 (13 ori, 8 argenti e 5 bronzi). Prima Nazione europea dopo l’Italia, Olanda con 8 podi (un oro) e la Francia con 5 (un oro).

Grande protagonista si è confermato ‘SuperGreg’, al secolo Gregorio Paltrinieri. Il grande campione di Carpi, specialista delle distanze lunghe sia tra le corsie della piscina che in mare aperto (acque libere), è diventato il primo nuotatore a vincere in vasca corta due ori mondali nel 1500 stile libero ed il primo a centrare la doppietta con gli 800 sl (con record europeo di 7’29″99). L’altro azzurro che torna dall’Oceania con il titolo di campione del mondo è Thomas Ceccon, dominatore dei 100 misti in 50″97.

A confermare l’eccellente stato di salute del nuoto italiano a un anno e mezzo dalle Olimpiadi di Parigi 2024, gli ori con annessi record del mondo della 4×100 stile libero (Alessandro Miressi, Paolo Conte Bonin, Leonardo Deplano e Ceccon – 3’02″75) e 4×50 mista (Lorenzo Mora, Nicolò Martinenghi, Matteo Rivolta e Deplano – 1’29″72).

Il nuoto femminile brilla con Sara Franceschi

Tornano con cinque medaglie al collo sia Martinenghi (due argenti individuali, nei 50 e 100 rana) che Mora (argento nei 100 dorso e bronzo nei 200 dorso), con quattro Ceccon e Miressi. Insomma, ‘un’Italia da urlo’ anche se il settore femminile è un po’ venuto a mancare (delusione per Margherita Panziera e Benedetta Pilato, fuori condizione). A tenere alti i colori del movimento in rosa, Sara Franceschi, strepitoso argento nei 400 misti.

“Il Mondiale è stato sicuramente ottimo perché ha dimostrato che con le individualità si forma un grande gruppo. I ragazzi hanno risposto bene anche dinanzi ad alcune avversità come quelle atmosferiche – ha commentato il direttore tecnico della Nazionale italiana, Cesare Butini al termine della kermesse iridata -. Dietro alle due Nazioni leader del nuoto mondiale c’è l’Italia e questo mi sembra un dato acclarato”.

Prosismo obiettivo i mondiali di Fukoka

Tracciando un bilancio della stagione ormai conclusa, Butini ha aggiunto, “il 2022 è stato eccezionale, siamo stati protagonisti in tutti i grandi eventi e in vasca corta, in passato nostro tallone d’Achille, siamo competitivi”. In vista del 2023, il tecnico italiano ha detto, “adesso inizia la cavalcata verso le Olimpiadi, in mezzo ci saranno i Mondiali di Fukuoka (14-30 luglio, ndr) e ora bisognerà creare anche tra le ragazze quello spirito aggregante e vincente che adesso unisce gli uomini”.

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