Sui migranti è scontro tra le ong e il governo. E il comandante di Humanity disobbedisce

AGI –  È subito scontro tra il governo e le ong. Il caso della ‘Humanity 1’, fatta approdare sabato sera a Catania, mostra chiaramente il nuovo corso sul tema dell’immigrazione.

Dalla nave della Sos Humanity vengono fatte scendere 144 delle 179 persone, tra bimbi, donne e un centinaio di minori non accompagnati; ne restano 35, maschi adulti classificati come ‘non fragili’.

Dalla nave Geo Barents di Msf con i suoi 572 migranti sono sbarcati a Catania in 100, 56 migranti minori non accompagnati, 3 donne e 41 componenti di nuclei familiari.

 E al largo delle coste catanesi ci sono anche la Rise Above con 95 migranti e la Ocean Viking di Sos Mediterranee con 234.

Tutto fa pensare che si seguirà il medesimo modello: ispezione, presa in carico dei ‘fragili’, permanenza degli altri a bordo della nave che dovrà lasciare le acque italiane. Humanity intanto disobbedisce: “Intorno alle 11.30, ci è stato chiesto di lasciare il porto di Catania con 35 sopravvissuti a bordo. Il capitano ha rifiutato questo ordine. La legge marittima lo obbliga a portare in un luogo sicuro tutti coloro che sono stati salvati da un’emergenza in mare”.

La linea viene però ribadita. Fonti vicine al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, confermano che è stato firmato anche da lui, insieme ai colleghi di Interno e Difesa, il divieto alla Geo Barents di sostare nelle acque territoriali nazionali “oltre il termine necessario ad assicurare le operazioni di soccorso e assistenza nei confronti delle persone che versino in condizioni emergenziali e in precarie condizioni di salute segnalate dalle competenti autorità nazionali. A tutte le persone che restano sulla imbarcazione, spiegano le stesse fonti vicine a Salvini, “sarà comunque assicurata l’assistenza occorrente per l’uscita dalle acque territoriali”.

Tiene il punto Sos Humanity: “Le persone soccorse hanno diritto a un accertamento di protezione individuale, che può avvenire solo a terra. Respingere le 35 persone a bordo di Humanity 1 in cerca di protezione dalle acque territoriali è una forma di respingimento collettivo e quindi illegale“.

“Il comandante di Humanity 1, anche su nostra indicazione, si è rifiutato di ripartire e dirà che prima devono scendere tutti secondo le regole del diritto di asilo”, spiegal l’avvocato Alessandro Gamberini, che assiste legalmente la ong e che in passato ha assunto la difesa nei casi Rackete e Vos Thalassa e Open Arms a Ragusa,

Da sabato sera è attivo un presidio del cartello antirazzista. Diversi parlamentari sono andati davanti al molo 25 dove è ormeggiata la Humanity 1, per definire lo ‘sbarco selettivo’ “illegittimo e umano”.

A bordo è salito il deputato Aboubakar Soumahoro, il quale ha annunciato che è al lavoro un pool di avvocati: “Lanciamo un appello al presidente della Repubblica in quanto garante della nostra Costituzione: non si può permettere in un contesto democratico che la Carta costituzionale sia utilizzata come un campo da ping pong. Noi non lo consentiremo, mai”.

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