La polemica tra Barbara Berlusconi e Libero sulla lettera al Fatto

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 Afp

 Barbara Berlusconi

La lettera al Fatto con la quale Barbara Berlusconi aveva criticato la scelta di far giocare la partita di Supercoppa Milan-Juventus a Gedda, in Arabia Saudita, con ingresso vietato alle donne non accompagnate, aveva fatto notizia per essere apparsa su un quotidiano storicamente nemico del Cavaliere, diretto da un giornalista, Marco Travaglio, diventato famoso per le inchieste sugli affari del leader di Forza Italia. Un’apparente contraddizione che era stata sottolineata con durezza su Libero da Renato Farina.

“Altra velina ingrata: Silvio tradito da Barbara” era stato il titolo scelto dal quotidiano diretto da Feltri (l’altra “velina” sarebbe la madre, Veronica Lario). “Stoltezza o vendetta? Siccome non crediamo che la ragazza, ormai matura, sia una cretina, propendiamo per la seconda ipotesi”, aveva scritto il giornalista, proponendo un parallelo con la lettera scritta, a suo tempo, da Veronica Lario a Repubblica, altra testata non certo indulgente nei confronti di Berlusconi, a proposito delle relazioni con altre donne dell’allora presidente del Milan. “Dieci righe, innocue nei contenuti, piombo fuso nella sostanza simbolica”, chiosava Farina.

“Farina ha visto troppi film di spionaggio”

All’attacco di Farina, Barbara Berlusconi risponde con un’altra lettera, pubblicata oggi da Libero e anch’essa non priva di frecciate. “Perché ho risposto a una domanda de Il Fatto Quotidiano seppur in forma di lettera? Perché è l’unico giornale che me l’ha chiesto”, scrive la figlia del Cav, “semplice. Forse troppo semplice per Lei che vede intrighi laddove proprio non ci sono o perché forse ha visto troppi film di spionaggio”. Barbara Berlusconi, che prosegue stigmatizzando la linea del quotidiano, giudicandola troppo dura nei confronti del padre e della sua azienda, sembra qui alludere alla passata collaborazione con i servizi segreti di Farina, che gli costò la sospensione dall’ordine dei giornalisti. 

“Le unghie che le erano cascate per vellicare chi dava e dà a suo padre del delinquente naturale colluso con la mafia, sono riuscito a fargliele ricrescere istantaneamente con due parolette”, è la controreplica del giornalista, “soprattutto le ho fatto esplodere in seno una formidabile sensibilità filiale. Magari le fosse fiorita in testa un paio di giorni prima, avrebbe evitato di esporre il padre al ridicolo, flirtando con il giornale che lo vuole morto, o almeno in galera”.

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