Ai Mondiali nuoto Martinenghi argento nei 50 rana, bronzo per le sincronette

AGI – Dando un’occhiata al medagliere dei Campionati mondiali di Budapest, dopo cinque giornate di gare l’Italia degli sport acquatici con otto medaglie è seconda solo agli incontenibili Stati Uniti già a quota 22. Oggi la cassaforte azzurra si è riempita di altre due medaglie, l’argento nei 50 rana di Nicolò Martinenghi e il bronzo nelle sincronette nel team tech per la prima di sempre nella gara a squadre.

Sotto ‘l’astronave’ della Duna Arena di Budapest delusione per Gregorio Paltrinieri, solo quarto negli 800 stile libero causa il crollo nell’ultima vasca, e passerella sotto scroscianti applausi per il padrone di casa Kristof Milak capace di migliorare di 39 centesimi il già suo primato mondiale dei 200 farfalla e portarlo a 1’50”34.

Ancora straordinario ‘Tete’ Martinenghi che, a 48 ore dall’oro nei 100, è andato a cogliere un argento che lo consacra, a 22 anni, tra i grandi ranisti del mondo. Per l’azzurro 26”48 a soli tre centesimi dall’oro andato al collo dell’americano Nic Fink, già bronzo sulla doppia distanza. 

A completare il podio un altro Us Boys, Michael Andrew (26”72). Buon quinto il debuttante Simone Cerasuolo (26”98). Martinenghi ha commentato l’argento affermando che “ha due sapori, quello dolce per il podio, amaro perché ho sbagliato la partenza e ho lasciato i centesimi che probabilmente mi avrebbero consentito di vincere”.

Dopo aver vinto le ultime due edizioni, nel 2019 con Paltrinieri e nel 2017 con Detti, l’Italia scende dal podio negli 800 sl. ‘SuperGreg’ ritorna sulla terra e non può nulla contro la freschezza degli avversari negli ultimi 50 metri. Gregorio finisce quarto a 1”14 dal bronzo conquistato dall’ucraino Mykhailo Romanchuk (7’40”05) dopo una prova coraggiosa fino ai 600. Oro al campione olimpico in carica Bobby Finke vincitore in 7’39”36 (nuovo record americano) con un’ultima vasca da 25”93.
   Argento per il teutonico Florian Wellbrock (7’39”63). Per Gabriele Detti, lontano dal podio già dopo le prime vasche, un sesto posto (7’47”75). Italia quinta a 13 centesimi dalla medaglia nella staffetta mista mixed (3’41”67). Non sono bastate le frazioni di apertura dei campioni del mondo Thomas Ceccon (100 dorso) e Nicolò Martinenghi. Elena Di Liddo e Silvia Di Pietro hanno lottato ma sono scivolate fuori dal podio.

Nell’avvincente volata finale, oro all’Australia (3’41″34) davanti ad Olanda (3’41″54) e Stati Uniti (3’38″79). Storica impresa per il team tech del sincro andato a conquistare il bronzo per la medaglia numero 11 dell’Italia in questa disciplina, la prima  nella prova a squadre. Domiziana Cavanna, Linda Cerruti, Costanza Di Camillo, Costanza Ferro, il capitano Gemma Galli, Marta Iacoacci, Marta Murru ed Enrica Piccoli hanno totalizzato 91.0191 punti alle spalle della Cina (94.7202), argento iridato nel 2019, e al Giappone (92.2261).

“È una medaglia che pesa tanto e che porteremo nel cuore per tutta la vita – ha detto Linda Cerruti – questo Mondiale ci sta regalando delle emozioni profonde e indescrivibili. La seconda soddisfazione dopo quella con il libero combinato che ci ripaga delle tante ore di lavoro e che meritiamo veramente”. La capitana Gelli ha aggiunto: “siamo super soddisfatte e possiamo fare anche meglio, lavoreremo per affinare quelle cose che non facciamo ancora alla perfezione”. Infine, debutto senza difficoltà per il Settebello che ha sconfitto 22 a 4 il Sudafrica.

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