Carabiniere ucciso: contro gli indagati un “quadro accusatorio granitico”

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AGF

Elder Finnegan Lee e Christian Gabriel Natale Hjorth​ 

La sequenza di immagini ha fornito determinante ed ulteriore riscontro del ruolo ricoperto dall’indagato Christian Gabriel Natale Hjort nella pianificazione dell’agguato che, la sera dello scorso 26 luglio, ha portato all’omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega. Scrivono i carabinieri del Nucleo Investigativo: “Natale Hjorth è uscito dall’albergo per alcuni minuti prima dell’omicidio, con il cappuccio calzato allo scopo di celare la propria identità ad eventuali testimoni per compiere un vero e proprio sopralluogo teso ad identificare le telecamere presenti nell’area circostante l’hotel ed anche finalizzato all’individuazione sia del miglior luogo dove attirare i carabinieri che quello più idoneo a nascondere la refurtiva (palesando quindi di essere ben consapevole delle proprie azioni già nelle fasi di pianificazione dell’agguato). Infatti, la verifica della presenza di telecamere in zona, gli ha permesso di individuare l’unica area poco illuminata e non coperta da sistemi di videosorveglianza. Cio’ si e’ rivelato fondamentale per il raggiungimento dei loro scopi delittuosi”.

Insomma, secondo chi indaga, con gli elementi raccolti si “rafforza ulteriormente il già granitico quadro accusatorio nei confronti di Natale Hjort, che ha pianificato nei minimi dettagli tutte le fasi della condotta delittuosa posta in essere unitamente ad Elder nel corso di quella nottata, conclusasi con la morte del vicebrigadiere Cerciello”. Ad aggravare la posizione di Hjorth, infine, ci sarebbe anche “il fatto che l’arma bianca utilizzata per l’omicidio sia stata successivamente collocata nel controsoffitto della stanza, a testimonianza della comune volontà di occultare le prove a loro carico escludendo, tale evidenza, che Natale non fosse a conoscenza dell’accaduto” così come “il contributo linguistico offerto da Natale Hjorth (l’unico fra i due a parlare italiano, ndr.) necessario e determinante nella realizzazione di entrambi i reati”.

11 coltellate in 32 secondi

Finnengan Lee Elder ha ucciso cil vicebrigadiere con 11 coltellate, sferrate in 32 secondi, emerge ancora dall’informativa dei carabinieri del Nucleo Investigativo depositata in vista del Riesame sulla posizione di Christian Gabriel Natale Hjort, accusato con Elder di concorso in omicidio, fissato per il prossimo 16 settembre. Al tempo dell’aggressione si arriva “interpolando i sistemi di videosorveglianza” della banca Unicredit di via Gioacchino Belli e della gioielleria di via Federico Cesi.

Negli atti si legge, infatti, che: “stabilito che i due militari (Cerciello e il suo collega, Andrea Varriale) sono stati ripresi alle 3 e 15 minuti e 44 secondi dalla telecamera esterna della banca – dopo essere passati alle 3 e 15 minuti e 12 secondi dinanzi a quella della Gioielleria – e in considerazione del fatto che i due indagati sono transitati, in fuga, sempre dinanzi alle telecamere della medesima gioielleria alle successive 3 e 16 minuti e 16 secondi (come già comunicato nelle precedenti informative), si può sostenere, interpolando i sistemi di videosorveglianza appena citati, che l’aggressione sia durata all’incirca 32 secondi”. 

I due carabinieri attratti in un luogo buio e isolato

Dall’informativa si apprende inoltre che i due studenti americani avevano condotto Cerciello Rega e il collega, Andrea Varriale “ad un punto individuato come idoneo in quanto buio e privo di sistemi di videosorveglianza”. Negli atti emerge che “Natale dopo aver concordato al telefono con Brugiatelli (l’intermediario dei pusher a cui avevano sottratto lo zaino ndr) l’incontro per richiedere denaro e droga in cambio dello zaino, ha effettuato un sopralluogo della zona dell’appuntamento al fine di individuare un ‘punto isolato’, non coperto da telecamere e non frequentato da passanti”. 

I due indagati si sono quindi “scientemente nascosti dietro le autovetture parcheggiate per evitare di essere notati da chi stavano per incontrare. Natale, preoccupato di poter essere scoperti, ha invitato Elder ad abbassarsi, lasciando chiaramente intendere di essere lui a gestire la situazione”. Nell’informativa si descrivono le fasi precedenti la drammatica colluttazione. “Dalle ore 3 e 02 alle ore 3 e 14, come segnalato dal Gps della radio portatile, la pattuglia” con a bordo Cerciello, Varriale e Brugiatelli “percorre le strade della zona alla ricerca del luogo indicato per l’appuntamento. Evidentemente il passaggio dell’auto non era passata inosservata” ai due studenti “che per timore di essere visti si erano nascosti dietro ad una macchina parcheggiata”.

“Ci hanno preso a coltellate ‘sti bastardi”

Ecco la telefonata di Varriale giunta alle 3 e 22 del 26 luglio alla Centrale Operativa subito dopo l’omicidio del collega in zona Prati:

Andrea Varriale: “Vittorio?”. Centrale Operativa: “Si!!”. Varriale: (bestemmia) c’hanno preso a coltellate ‘sti bastardi”. Centrale Operativa: “Ma quelli liì che hai fermato?”. Varriale: “Li abbiamo fermati, c’hanno acco”. Centrale Operativa: “Eh, ma dimmelo che li hai fermati no!! Ti mando qualcuno!!”. Varriale: “Ma che ho fermato che appena li abbiamo fermati c’hanno accoltellato!!”. Centrale Operativa: “Ma come sei arrivato a via Cicerone da piazza Trilussa?”. Varriale: “Eh perché l’appuntamento non era lì, era da un’altra parte”. Centrale Operativa: “Eh ma dimmelo, chiamami no, ti faccio avvicinare una macchina lì vicino!! Vabbè ma come state?”. Varriale: “Mario sta perdendo un sacco di sangue, ci serve l’ambulanza, Via Pietro Cossa”.

“Natale Jhort il più carismatico”

Natale Hjort “tra i due indagati, si è rivelato certamente il più carismatico, assumendo una posizione dominante non solo nel momento in cui ha negoziato la restituzione dello zaino” rubato all’intermediario coi pusher, Sergio Brugiatelli, “in cambio del narcotico e dei soldi, ma anche quando ha impartito a Elder le disposizioni da adottare in occasione dell’incontro”, si legge ancora nell”informativa dei carabinieri del Nucleo Investigativo depositata in vista del Riesame sulla posizione di Natale Hjort, accusato con Elder di concorso in omicidio, fissato per il prossimo 16 settembre. Secondo gli investigatori “il contributo causale di Natale Hjorth è parimenti decisivo nella commissione del delitto. 

In effetti – si legge nell’informativa di 210 pagine – dei due indagati, Natale è l’unico in grado di ben comprendere la lingua italiana e, come ricostruito nella presente nota è colui che: si fa promotore, in tutte le fasi della vicenda, di ogni attività illecita; una volta giunto in Piazza Mastai unitamente ad Elder con il fine di acquistare dello stupefacente, si sottrae al controllo della pattuglia dei carabinieri in borghese, pur avendo certamente riconosciuto gli stessi come appartenenti alle forze dell’ordine in quanto si erano chiaramente qualificati; si allontana unitamente ad Elder da quel luogo aiutandolo a sottrarre la borsa di Brugiatelli”.

“Inoltre, al rientro in Hotel, come emerso dai filmati acquisiti, è proprio lui a detenere la borsa; detta i tempi dell’incontro, e dunque della tentata estorsione, in danno di Brugiatelli, come dimostrano le immagini acquisite dalle quali emerge in maniera palese che è stato Natale ad effettuare le chiamate sull’utenza di Brugiatelli ed è stato sempre lui a detenere lo zaino una volta abbandonato l’Hotel per l’incontro”, conclude l’informativa.

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