Da oggi le monetine della Fontana di Trevi non vanno più alla Caritas

monetine fontana di trevi

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Fontana di Trevi

Da oggi la Caritas romana non potrà più contare sulle monetine della Fontana di Trevi. Entra in vigore il primo aprile la nuova direttiva approvata a dicembre dalla giunta Raggi secondo cui le monetine lanciate dai turisti nella celebre fontana romana saranno destinate a “progetti sociali” e alla “manutenzione ordinaria del patrimonio culturale”.

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Si interrompe così la collaborazione tra il comune di Roma e la Caritas diocesana durata 18 anni. Sul tavolo non ci sono 2 spiccioli: lo scorso anno i turisti hanno lanciato nella fontana circa 1 milione e mezzo di euro. Parliamo di circa il 15% del bilancio che la Caritas romana impiegava soprattutto per fornire un riparo ai senzatetto, una mensa e un sostegno agli indigenti e negli empori della solidarietà, simili a supermercati gratuiti per i più poveri.

Il nuovo accordo

Secondo una Determinazione dirigenziale datata 31 dicembre 2018, si legge su Avvenire, una parte “prevalente” del ricavato sarà assegnata con bandi per non ben definiti “progetti sociali”, un’altra sarà dirottata per la manutenzione ordinaria del patrimonio culturale e un’altra ancora per pagare l’Acea cui sarà dato l’incarico di contare i soldi, svolto finora dai volontari Caritas. La decisione è arrivata dopo che la sindaca Virginia Raggi aveva affidato il 30 ottobre 2017 ai Dipartimenti delle politica sociali e delle Attività culturali la costituzione di un gruppo di studio per individuare una nuova destinazione al bottino di Fontana di Trevi.

Un accordo durato 18 anni

Il primo a decidere di destinare a iniziative di solidarietà le monetine lanciate dai turisti nella Fontana di Trevi era stato, nel lontano 2001, il sindaco Walter Veltroni. Una decisione – spiega ancora Avvenire – conservata da tutte le giunte successive, di qualsiasi colore politico, compresa quella guidata da Gianni Alemanno.

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Fontana di Trevi

Fino ad oggi, l’Acea, che è incaricata della manutenzione delle fontane romane, periodicamente svuota le vasche, insacchetta tutte le monete recuperate consegnandole a incaricati della Caritas romana alla presenza della Polizia di Roma Capitale che verbalizza la procedura. Il contenuto dei sacchetti poi dai volontari Caritas viene asciugato, pulito, separato per valuta, contato e infine versato in banca. La Caritas trimestralmente fornisce al Comune un resoconto su come vengono impiegate le somme che da diversi anni superano il milione l’anno.

Perché si lanciano le monete nella Fontana di Trevi

La leggenda – spiega il Messaggero – vuole che se dando le spalle alla vasca vi si getta una moneta e poi girandosi la si vede prima di scomparire nell’acqua, il ritorno a Roma è assicurato. Secondo alcune fonti, il lancio della moneta fu inventato dal grande archeologo del 1800, Wolfgang Helbig che nel lasciare Roma dopo un lungo soggiorno era sofferente. Decise così di lanciare una vecchia monetina nella vasca della Fontana di Trevi come buon auspicio per tornare presto nella città eterna.

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