Leonardo Fabbri e la nuova generazione di lanciatori italiani

AGI – Nell’atletica leggera italiana c’è una nuova generazione che sta crescendo: quella dei lanciatori. Riposte ormai nelle librerie le imprese dei grandi lanciatori del secolo scorso, da Adolfo Consolini fino ad arrivare ad Alessandro Andrei a metà degli anni ’80 con qualche acuto negli anni 2000 (vedasi Nicola Vizzoni, argento olimpico nel 2000 a Sydney), gli Italiani di Padova hanno fatto emergere il lavoro silenzioso di quel settore che in Italia gode di un’antica tradizione.

Crescita esponenziale per Leonardo Fabbri che ha scagliato la sfera da 7,250 chilogrammi nel getto del peso a 21,99 metri. Si tratta di una misura mostruosa, la migliore di sempre in Italia dall’agosto di 33 anni fa quando a Viareggio, Alessandro Andrei, campione olimpico del 1984 a Los Angeles, lanciò a 22,91 (fu record mondiale).

Per Fabbri, 23 anni, fiorentino e quindi originario in una delle culle di questa nobile specialità, al ‘Colbachini’ di Padova è uscita una prestazione che ha superato quella del suo allenatore, quel Paolo Dal Soglio che alle Olimpiadi di Atlanta ’96 mancò il bronzo per appena un centimetro.

Il ‘Fabbrino’, come viene soprannominato il colosso alto due metri per 136 chilogrammi, nelle prossime due settimane gareggerà sicuramente altre tre volte: domenica si presenterà da leader europeo stagionale in Polonia, quindi l’8 sarà a Ostrava, il 14 forse a Zagabria e il 17 salirà in pedana all’Olimpico di Roma per il ‘Golden Gala-Pietro Mennea’.

Non c’è solo Fabbri a far salire le quotazioni del lanci azzurri. A Padova si è confermata su buone misure, 58,26 (a circa tre metri dal personale), Daisy Osakue. La discobola torinese nel luglio di due anni fa fu vittima di un’aggressione a Moncalieri: da un’autovettura venne lanciato un uovo che colpi’ l’occhio dell’atleta allenata da Maria Marella.

Rimasta alcuni giorni in ospedale, Daisy riuscì a prendere parte con successo agli Europei di Berlino. Ottime prestazioni sono arrivate dalla gabbia del martello femminile dove Sara Fantini, figlia d’arte, ma ancor di più la giovanissima Rachele Mori (è under 18!), hanno ottenuto eccellenti misure.

Titolo nazionale per Fantini con 68,50 mentre per Mori, nipote di Fabrizio, indimenticato campione mondiale dei 400 ostacoli a Siviglia 1999, un lancio a 65,03 per il nuovo primato italiano juniores, ovvero della categoria superiore essendo lei ancora allieva. Nel peso femminile Chiara Rosa, una piccola grande icona del movimento dei lanci italiani, ha vinto con 16,55 metri, misura parecchio lontana da quel 19,15 (record italiano) di 13 anni fa. 

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