L’obbligo vaccinale non piace, sui social la ‘sentiment’ è negativa

AGI – “È necessario porci la questione della vaccinazione obbligatoria per tutti i francesi”. Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron in un discorso alla nazione. L’annuncio è contestuale alla crescita della diffusione della variante Delta del Covid-19 in Francia, presente in circa il 51% degli screening effettuati. Si teme una nuova crescita dei contagi e dei ricoveri ospedalieri, il livello di allerta è tornato altissimo e lo stato di emergenza è stato prorogato dal Governo fino al 31 dicembre 2021.

Inoltre dal 1° agosto sarà obbligatorio esibire il pass sanitario per i cittadini dai 12 anni in su per accedere a luoghi di cultura, ristoranti e bar, centri commerciali, trasporti su lunghe distanze, per evitare nuove chiusure e lockdown. Una serie di misure che ha spinto in poche ore due milioni di francesi a prenotarsi per vaccinarsi.

Le reazioni si sono viste anche in Italia, in un contesto caratterizzato già da molte polemiche sulla vaccinazione ormai da mesi. Tra le forze politiche è netta la contrarietà rispetto alla linea Macron di Lega e Fratelli d’Italia, favorevoli ma con diverse sfumature M5s, Pd e Forza Italia.

#GreenpassObbligatorio e #ObbligoVaccinale diventano trending topic in pochissime ore, le conversazioni decollano e il web si divide tra favorevoli e contrari. Ma i dissensi non mancano, e su Twitter la polemica cresce a colpi di hashtag.

Con gli algoritmi di intelligenza artificiale di Kpi6* abbiamo analizzato l’andamento delle conversazioni sul web con focus sul green pass e sui cambiamenti dei quali si sta discutendo inerente i viaggi e spostamenti.

Si osservava un andamento costante delle conversazioni prima della proposta del premier francese, l’audience era abituata alla discussione sui vaccini e tamponi, e nelle ultime tre settimane questo argomento non era più rientrato tra i trending topics. Al suo posto il disegno di legge Zan e il mix vaccinale.

Dopo l’annuncio delle nuove restrizioni previste in Francia la curva è cresciuta esponenzialmente in poche ore, raggiungendo i 50mila post su Twitter e riaprendo così una forte discussione sull’eventualità di adottare anche in Italia un provvedimento analogo. Si parla di un green pass necessario per spostarsi all’interno delle regioni e l’hashtag #noGreenPass in opposizione a questa ipotesi si è già imposto tra i più utilizzati su Twitter, così come le frasi “dittatura sanitaria” e “ora basta”.

L’analisi delle emozioni ricavabili all’interno dei contenuti mostra valori di disapprovazione, rabbia e tristezza all’90%, c’è evidentemente molta stanchezza per una prospettiva che al momento non è incoraggiante, e il timore di nuove restrizioni o lockdown è molto forte.

Il mondo della politica sull’obbligo vaccinale si riequilibra, almeno a giudicare dalla quantità dei contenuti pubblicati. Solitamente Lega e Fratelli d’Italia, specialmente sui social, sono attivissimi, trasformando in pochi anni il loro modo di comunicare la politica a target audience profilate, e messaggi formattati per raggiungere il pubblico di potenziali elettori, con strategie di engagement e campagne di social advertising. Su questo specifico tema, invece, quasi tutte le forze politiche si sono pronunciate: il (14%) delle conversazioni è attribuibile al Partito Democratico, il (10%) a Italia Viva, Forza Italia (11%): forze politiche solitamente meno attive, a fronte di un arretramento della Lega (38%) e Fratelli d’Italia (8%).

La gestione delle vaccinazioni non compatta tutti i fronti trasversalmente, vi sono sensibilità e convinzioni molto diverse, anche all’interno del centro destra, con la Lega e Fratelli d’Italia, al momento, contrari ad estendere la proposta di Macron anche in Italia, mentre Forza Italia sembra favorevole a considerare l’ipotesi. Tuttavia al netto delle distinzioni e polemiche, bisognerà confrontarsi con il severissimo monito dell’OMS

“Pandemia ancora in atto, decisioni divergenti dei Governi sotto la pressione degli interessi nazionali. Probabile emergano varianti ancora più pericolose”.

* Analisti: Gaetano Masi, Marco Mazza, Giuseppe Lo Forte
Giornalista, content editor: Massimo Fellini

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