Procura antidoping chiede 4 anni di squalifica per Pogba

AGI – La Procura Nazionale Antidoping ha richiesto quattro anni di squalifica per il calciatore Paul Pogba. Il centrocampista della Juventus era risultato positivo al testosterone a un controllo effettuato dopo la partita Udinese-Juventus dello scorso 20 agosto.

Successivamente in sede di controanalisi effettuate al laboratorio antidoping presso il Centro di Preparazione Olimpica ‘Giulio Onesti’ dell’Acqua Acetosa, è emerso che la sostanza vietata assunta era il deidroepiandrosterone (Dhea), ormone steroideo endogeno più aggiornato del testosterone che l’Agenzia mondiale antidoping (Wada) aveva inserito nella lista delle sostanze proibite circa una decina d’anni fa.

Ovviamente la Procura nazionale antidoping ha chiesto una squalifica di quattro anni che potrà essere confermata o ridotta a seguito del processo davanti al Tribunale nazionale antidoping. ‘Polpo’ aveva ammesso di aver assunto la sostanza, poi risultata in sede di controllo antidoping, senza saperlo e sarebbe stata contenuta in un integratore consiglio da un amico medico a Miami. Dal 6 ottobre scorso Paul Pogba era stato sospeso in via cautelare e, quindi, non poteva più allenarsi in seno alla squadra.

L’amaro ritorno in bianconero

Il suo ritorno in bianconero dopo sei anni si è rivelato un flop: prima la lesione al menisco laterale del ginocchio destro durante la tournee estiva, poi l’intervento chirurgico ritardato, invano, per non saltare i mondiali in Qatar. Il rientro in campo è arrivato solo il 28 febbraio (complice uno stiramento all’inguine), ma dopo appena 161 minuti collezionati in 10 partite è arrivato un altro infortunio alla coscia che ha messo fine a una stagione che anche per la Juve è stata da dimenticare.

Sull’ex Manchester United ha continuato ad aleggiare lo spettro delle minacce di estorsione arrivate dal fratello Mathias, un caso che dopo la sua denuncia sarà discusso in settimana davanti al Tribunale di Parigi e per il quale riceve la protezione dalla Polizia di Torino. Poco prima che uscisse la ‘bomba’ della positività, Pogba si era sfogato in un’intervista ad Al Jazira: “In quei giorni pensavo ‘Non voglio più soldi, smetto di giocare. Voglio solo stare con persone normali, che mi ameranno per quello che sono, non per la fama o per i miei soldi’. A volte è veramente dura”.

“Voglio dimostrare che non sono debole. Possono parlare male di me ma io non mi arrenderò mai”, aveva assicurato. Nelle ultime settimane per Pogba si era parlato anche di un possibile trasferimento in Arabia Saudita all’Al Ittihad, nonostante i ricorrenti problemi fisici che già allo United
con appena 49 partite giocate nelle ultime due stagioni ai Red Devils.

La sostanza incriminata, il testosterone, è l’ormone sessuale maschile per eccellenza e agisce sul cervello portando a un aumento di aggressività, di motivazione e di determinazione, oltre ad accorciare i tempi di recupero perché le micro-lacerazioni che vengono a verificarsi durante la contrazione muscolare guariscono prima.

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