Elemosiniere del Papa riattacca la luce a un palazzo occupato. Critiche da Salvini


L’elemosiniere del papa, il cardinale Konrad Krajewski, ha tolto i sigilli al contatore della luce di un palazzo occupato da 450 persone in Via Santa Croce in Gerusalemme a Roma. Il porporato si è calato nella centralina elettrica per ripristinare l’erogazione della corrente elettrica che era stata staccata per morosità.
Il vicepremier, Matteo Salvini, ha fortemente criticato il gesto dell’Elemosiniere: “Sto raccogliendo elementi, ho sentito il Comune, la prefettura e la questura. C’è questo palazzo occupato a Roma dove ci stavano 3-400 persone che non pagavano le bollette e quindi giustamente la società che gestisce l’elettricità ha staccato la corrente perché le persone che lo occupavano abusivamente avevano accumulato un debito di 300 mila euro. È arrivato un alto esponente del Vaticano – riferisce ancora Salvini – l’Elemosiniere del Santo Padre e ha riattaccato la luce. Io conto che dopo aver riattaccato la luce adesso paghi anche i 300 mila euro di bollette arretrate. A proposito di diritti e doveri, penso che voi tutti, magari facendo dei sacrifici, le bollette le pagate. Se c’è qualcuno in grado di pagare le bollette di milioni di italiani in difficoltà noi siamo felici e aspettiamo la sua disponibilità economica. Se si paga per chi occupa un palazzo abusivamente, allora che si paghi per tutti gli italiani che ne hanno bisogno. Mi sembra un ragionamento normale, rispettoso, cristiano…”, ha concluso il ministro dell’Interno. Pacata la reazione del cardinale: “Sono pronto a ogni conseguenza del mio gesto”.
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